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  di Alessio Mercanti

 

Leggere l’interesse e l’impegno che Sinistra PD dedica ai reali problemi che, ormai da anni, attanagliano il nostro paese, sia dal punto di vista sociale che economico, fa enormemente piacere. Il saper intercettare le esigenze e le aspettative dei tanti giovani e meno giovani che si trovano a dover far fronte alle difficoltà quotidiane è compito arduo ma estremamente stimolante.

Personalmente ritengo che altrettanto impegno e stimolo vada profuso verso quel mondo di cui troppo spesso si sente parlare in maniera non propriamente positiva. Il vasto mondo del lavoro pubblico.

Un settore troppo spesso lasciato a se stesso, vittima di scelte politiche nate principalmente da una mancata e reale conoscenza del pubblico impiego. Troppe volte si è dovuto correre ai ripari correggendo “con la matita rossa e blu” quelli che sembravano essere interventi più punitivi che riformisti.

La mia esperienza personale da Presidente di un Comitato Nazionale, che rappresenta coloro che hanno superato un concorso pubblico e che attendono da anni di essere assunti, nonché quella da pubblico dipendente, mi ha permesso di vedere da una punto di vista privilegiato le “varie PA” – parlo volutamente al plurale perché non esiste una sola Pubblica Amministrazione, ma molteplici. Ognuna con i propri usi e i propri costumi. Ognuna con peculiarità talmente sottili da rendere impossibile una qualsiasi riforma se fatta con interventi di carattere generalizzato.

Occorre guardare a tutte le realtà pubbliche. È necessario guardare anche al di fuori dei confini delle singole Amministrazioni. La realtà degli oltre 150mila vincitori e idonei impone di volgere lo sguardo anche su ciò che accade sul “pianerottolo della casa pubblica” ed andare ad agire immediatamente per sanare questa vergognosa ingiustizia sociale.

È estremamente importante tornare ad ascoltare la voce dei tantissimi dipendenti pubblici. Spesso additati come fannulloni e truffatori a causa di chi non compie il proprio dovere in maniera leale e legale. Sia chiaro, chi sbaglia deve pagare. Punto. Ma chi lavora onestamente deve essere ascoltato e valorizzato. Non usando le classiche e spesso inutili caselle email a cui inviare il proprio malcontento. Ma andando a progettare un sistema in grado di percepire proposte concrete sulle diverse amministrazioni pubbliche, perché, come detto prima, se esistono diverse realtà esistono necessariamente diverse problematiche.

In questo la politica non deve andarsi a sostituire a quelle che sono le storiche funzioni esercitate dalle organizzazioni sindacali – che nel pubblico impiego hanno un forte radicamento. Ma affiancarsi a queste ultime nel tentare di intercettare quante più individualità possibili. Entrare in contatto con coloro che per motivi diversi non passano più attraverso i classici interlocutori sociali.

Insomma, fare tutto ciò che in questi anni non è stato fatto o che comunque è stato fatto in maniera non adeguata.

Personalmente, se me ne verrà data la possibilità, sarò lieto di mettere a disposizione la mia “cultura pubblica” in questa nuova realtà politica che è Sinistra PD, andando a coprire un settore scarsamente rappresentato politicamente. Per questo sono convinto che la vera svolta risieda in buona parte anche nelle potenzialità del mondo pubblico e dei suoi numerosi abitanti.

Alessio Mercanti

Dipendente Pubblico

Presidente Comitato Nazionale XXVII Ottobre – Vincitori ed Idonei di concorsi pubblici non assunti.

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