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WEB, 23 aprile 2020

Oltre trecento democratici da tutta Italia hanno partecipato giovedì 23 aprile a “Lavoratori, imprese e famiglie. Le misure del Governo per l’emergenza Covid-19 e le proposte per far ripartire il paese”, la prima assemblea online dei Coordinatori e dei militanti democratici dei Laburisti Dem, l’area del Partito Democratico concentrata sui temi sociali e del lavoro guidata da Cesare Damiano.
In collegamento uno spaccato di Paese, dalle zone più esposte dal punto di vista di emergenza sanitaria, a quelle più a rischio per quanto riguarda la tenuta economica e occupazionale. Una rappresentazione dell’Italia in questa fase: fragile ma attiva. Con questo incontro si é voluto testimoniare che la politica non deve essere solo veicolo di mobilitazione nelle fasi elettorali, ma è prima di tutto davvero Comunità, incontro tra vissuti ed esperienze, oltre che fonte di elaborazione per affrontare l’oggi e costruire il domani.
Il seminario digitale ha avuto tra i suoi ospiti l’on. Marialuisa Gnecchi, vicepresidente Inps e la professoressa Donata Gottardi, ordinaria di diritto del lavoro alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona. Il numero degli interventi, circa venti, e la loro qualità, dimostrano la voglia di partecipazione dei nostri militanti.
L’onorevole Gnecchi ha espresso apprezzamento per quanto realizzato dal Governo nello stanziamento di risorse ingenti come previsto nel decreto Cura Italia che poi ha visto l’Inps impegnato in uno sforzo straordinario nel gestire queste misure. L’on. Gnecchi ha messo in evidenza l’urgenza di “riconoscere a tutti i bisogni sociali creati dall’emergenza”: cioè, anche in piena crisi sanitaria ed economica, dare a ognuno le stesse possibilità. A partire dall’accesso all’istruzione online o dalla necessità – che viene reclamata anche dai sindacati dei lavoratori – di estendere la prosecuzione della Naspi per i lavoratori disoccupati per i quali la misura è in esaurimento in questo periodo. Sulla Fase 2 non ci si può concentrare solo su quali attività far ripartire, ma ci si dovrebbe rendere conto che l’enorme disagio che si è creato non è solo economico. Si é di fronte ad altri tipi di disagio non meno gravi, come quello delle ragazze e dei ragazzi che non stanno andando a scuola, disagio che non viene compensato dalle lezioni a distanza, soprattutto per le famiglie che non si possono permettere spazi e strumenti adeguati. È quindi importante investire in personale socio-educativo e di supporto per recuperare le molte situazioni di difficoltà e di differenze sociali che in questi mesi si sono create. Ci sono dei gravi bisogni sociali che in questo periodo si sono acuiti e per i quali occorre trovare delle risposte. Il sostegno all’economia e alle attività produttive va affiancato con il sostegno al disagio sociale.
La professoressa Gottardi ha concentrato il suo intervento sul lavoro a distanza nella Pubblica Amministrazione, che ha raggiunto ad aprile la vetta del 95%. Di qui la riflessione sui mutamenti all’organizzazione del lavoro che possono emergere come utile esito della crisi indotta dall’epidemia e sulla necessità di distanziamento sociale nel lavoro “in presenza”.
Oltre tre ore di dibattito nel corso del quale sono emersi contributi che hanno toccato una grande molteplicità di aspetti connessi alla crisi in corso. I limiti della burocrazia, che sono urgenti da superare, le ricadute sul lavoro in ogni suo aspetto – dalle fabbriche all’agricoltura – la mobilità urbana, la povertà, il peso insopportabile dell’evasione fiscale di cui la crisi Covid ha mostrato l’incidenza inaccettabile sulla Sanità pubblica, il carico che grava sulle famiglie indotto dalla contemporaneità tra lavoro a distanza, istruzione online e gestione generale della vita quotidiana, la crisi pesantissima che la ripartenza creerà nella mobilità urbana. Non ultima, la necessità di una reale battaglia contro l’evasione fiscale e il lavoro nero.
Nell’introdurre il dibattito Luciana Dalu ha sottolineato come le emergenze non siano né di destra né di sinistra. L’approccio per concepire le soluzioni non può essere ideologico, ma il più possibile oggettivo, affinché gli strumenti siano davvero efficaci. Ma ha anche ribadito che la politica deve giocare un ruolo determinante, supportata dal contributo degli esperti nell’individuare le priorità. Nelle nostre corde una delle priorità è occuparci di chi è in difficoltà, dei più deboli; garantire, nella ripartenza, che nessuno rimanga indietro.
Cesare Damiano – neo-consigliere di amministrazione dell’Inail – ha delineato nella sua relazione il contributo che i Laburisti stanno offrendo all’analisi e alle proposte in questo periodo. Ha sottolineato come la fase in atto obbliga ad immaginare un Diritto del lavoro “dell’emergenza” capace di intersecarsi con il “normale” diritto del lavoro. Nell’ambito di questa operazione è importante tutelare il lavoro, non solo quello standard, come suggerisce anche l’OIL, ma tutto il lavoro, anche quello di chi non è riconosciuto, senza escludere nessuno. Da questo punto di vista sono da apprezzare le iniziative del Governo volte a questo obiettivo, tra cui, per esempio, l’estensione della Cassa integrazione a tutte le imprese, anche a quelle con un solo dipendente, il divieto di licenziamento, la riproposizione della cassa in deroga.
Damiano ha inoltre sottolineato l’importanza dell’iniziativa dell’Inail di riconoscere il contagio da Covid-19 contratto sul lavoro, anche in itinere, come malattia professionale, sia al lavoratore sia, in caso di suo decesso, agli eredi. Nelle sue conclusioni, ha posto l’accento sull’architettura del pensiero, propria dei Laburisti Dem, che ne ispira la risposta alla crisi, fondata su tre pilastri: velocità, totalità, durata. “Velocità” negli interventi sociali rivolti a lavoratori, imprese, famiglie, come quelli relativi alla cassa integrazione e agli altri ammortizzatori, che devono viaggiare in modo più spedito. “Totalità”, perché l’universalità degli interventi, che ancora non raggiungono tutte le parti della società, deve essere estesa con lungimiranza ed equità. “Durata”: perché si deve, realisticamente, prevedere che gli interventi di sostegno alle imprese, al lavoro e ai più deboli abbiano un orizzonte temporale che abbracci almeno tutto il 2020.
Dall’Assemblea dei Coordinatori e dei militanti del Laburisti Dem viene dunque un contributo al confronto e alla proposta politica del Partito Democratico impegnato al Governo nel mezzo di una delle crisi più gravi che il nostro Paese abbia vissuto dal secondo dopoguerra. L’auspicio é che a fronte delle molte conseguenze negative di questa crisi ci sia la possibilità di pensare strumenti di convivenza e di politica economica e sociale migliori di quelli messi in campo finora, su basi nuove, più eque, più sostenibili sul piano sociale e ambientale.

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