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intervista a Renata Bagatin, coordinatore regionale Laburisti Dem Friuli-Venzia Giulia

 

Fondamentale sarà l’unità del Partito, affrontando un confronto onesto e trasparente tra le anime che lo compongono sui temi che dobbiamo considerare prioritari.

L’esperienza di governo, che il centro sinistra ha portato avanti alla Regione Friuli-Venezia Giulia in questi anni di mandato è quasi giunta alla conclusione. Che bilancio se ne può trarre?
È stata molto positiva. Ha permesso a noi amministratori di lavorare in sinergia, portando a conclusione il progetto politico di coalizione.
In questo panorama ricco di azioni di governo abbiamo valorizzato i temi che più sono vicini alla sensibilità delle nostre anime: in particolar modo i temi del sociale, del lavoro, dalla casa, della salute. Non dimentichiamo che, nel momento in cui abbiamo iniziato il nostro mandato, ci siamo trovati ad affrontare una crisi sociale, economica, lavorativa delle più gravi degli ultimi anni della nostra storia contemporanea.
Abbiamo, perciò, cercato di affrontare gran parte del nostro mandato non perdendo mai di vista un aspetto, che deve a mio parere, caratterizzare le gestioni di governo dei prossimi anni: un cambio culturale e una sfida che abbiamo voluto affrontare mettendo la persona al centro delle nostre scelte politiche. Queste non sono state solo parole, ma azioni concrete. Mi riferisco a un lavoro organico che ha coperto il panorama delle varie attività dell’Amministrazione: sanità, assistenza, cultura e istruzione; rilancio del settore manifatturiero politiche del lavoro e per la ricerca; infrastrutture e reti di comunicazione, dai trasporti al digitale; sviluppo economico sostenibile sulle direttrici ambiente, energia e territorio.

Che conclusioni politiche emergono da tutto questo?
A mio parere il modello di azione di governo elaborato dalla coalizione di centrosinistra in Friuli-Venezia Giulia è un modello che deve essere esportato, soprattutto oggi, momento in cui bisogna combattere la pressione populista di Lega e 5 Stelle, tenendo sempre ben presente che noi, per sensibilità, rappresentiamo e vogliamo continuare a rappresentare i lavoratori e le fasce più deboli della popolazione. Questa deve essere la missione del Pd nell’immediato futuro.
Alla Regione FVG abbiamo lavorato parecchio e proposto molte riforme, da quella dell’assetto istituzionale del sistema delle autonomie locali, alla sanità, alla riforma della casa, al RilanciImpresa. E dopo una stagione di riforme, la legge di stabilità 2017 rappresenta una tappa fondamentale del programma di governo che sta modernizzando, in settori fondamentali, il Friuli-Venezia Giulia.
Tra i 2.600 milioni di euro della sanità (60% del bilancio regionale) troviamo 11,3 milioni di euro per l’abbattimento delle rette degli asili nido; nei 58 milioni utilizzati per le imprese, 3 sono destinati a incentivare l’insediamento di nuove attività; nel settore casa ed edilizia sono stati stanziati 81,2 milioni di euro; 40 milioni di euro per la nuova legge sulle politiche abitative. Queste sono alcune cifre che traducono gli interventi eseguiti.

Quali prospettive dovrebbe porsi la minoranza del PD e quale ruolo può esercitare nei confronti della maggioranza?
Fondamentale sarà l’unità del Partito, affrontando un confronto onesto e trasparente tra le anime che lo compongono sui temi che dobbiamo considerare prioritari, quali il sociale, il lavoro, la riforma del terzo settore, la scuola.
Le originarie idee fondamentali del Pd devono essere ripercorse urgentemente lasciando da parte individualismi, centralismi e autoreferenzialità.
I primi mesi del 2018 ci vedranno impegnati nelle sfide elettorali che dovremmo affrontare con grande onestà intellettuale, proponendo alle nostre comunità i temi che abbiamo ampiamente sviluppato e applicato nel territorio e con altrettanta onestà dire quello che siamo: un popolo che rappresenta soprattutto i più deboli e che deve concentrarsi sul lavoro e sul sociale, aspetto fondamentale per la dignità delle persone.
Non possiamo permetterci di lasciare le categorie più deboli della popolazione della Regione e del Paese intero in mano al centrodestra e rischiare di perdere il prezioso lavoro fatto fino a oggi. Noi non ci arrendiamo, la nostra coerenza politica deve esprimersi con l’apertura di un dialogo con tutte le anime del PD.

Quali temi dovrebbe affrontare prioritariamente il PD?
A livello nazionale penso che sia necessario più che mai che il Partito affronti, per prima cosa il tema del lavoro, in particolare per i nostri giovani.
Dobbiamo impegnarci concretamente per combattere il precariato, combattere il sistema degli appalti al massimo ribasso che uccidono le piccole-medie imprese creando sfruttamento e lavoro nero.
Non è accettabile che gli incentivi alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato mettano le imprese in condizione di assumere i giovani solo per la durata degli incentivi: finiti gli incentivi, finito il lavoro.
Dobbiamo occuparci seriamente dei redditi più bassi, di chi non arriva alla fine del mese: sono queste le persone che dobbiamo orgogliosamente rappresentare.

Renata Bagatin

Renata Bagatin

Coordinatore regionale Laburisti Dem Friuli Venezia-Giulia. Consigliere regionale Pd Friuli-Venezia Giulia, vice presidente della Commissione Tutela della salute, servizi sociali, alimentazione, previdenza complementare e integrativa.

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