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  di Cesare Damiano

 

Il mese di maggio ci offre dati non positivi sull’occupazione: lo rileva l’Istat.

Diminuisce il lavoro a tempo indeterminato e cresce quello a termine. In particolare posizione critica è la fascia di età compresa tra i 35 e i 49 anni. Cresce anche il numero di coloro che sono alla ricerca della prima occupazione. Il tasso di disoccupazione sale all’11,3% e quello giovanile al 38%, +1,8%. Quello che colpisce è l’altalena dei dati Istat: un mese vanno bene, quello successivo vanno male. Questo dimostra che non bisogna cedere nè al facile entusiasmo di maniera, nè al pessimismo pregiudiziale. I dati vanno valutati nel medio-lungo periodo. Saranno importanti le scelte del Governo nella prossima legge di Bilancio sul tema del lavoro. Siamo d’accordo che si investano risorse sul lavoro giovanile, ma rileviamo due criticità: la prima è l’insistenza del Governo sugli incentivi triennali. Non funzionano e drogano il mercato del lavoro. Meglio che siano più bassi, ma che diminuiscano strutturalmente il cuneo fiscale delle assunzioni a tempo indeterminato. La seconda criticità è quella relativa alla destinazione degli incentivi ai soli under 35: come rileva l’Istat la fascia di età con maggiori difficoltà a entrare nel mercato del lavoro è quella compresa tra i 35 e i 49 anni. Bisognerebbe fare una seria riflessione sulle scelte da compiere.

Cesare Damiano

Cesare Damiano

Deputato

Coordinatore di Sinistra PD. Eletto in Piemonte, è Presidente della XI Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato). È stato ministro del Lavoro nel secondo Governo Prodi. In precedenza, dirigente sindacale nella Fiom-Cgil e nella Cgil.

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