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  di Marco Filippi

Nel congresso in corso del Partito Democratico aderisco con convinzione alla mozione Orlando. Il modello di gestione che si è affermato, in questi anni, all’interno del PD si è concretizzato essenzialmente in un progetto leaderistico che, invece di costruire un’organizzazione solida e diffusa, ha pensato di risolvere ogni problema schiacciando la definizione di una linea politica condivisa sotto il peso della necessità di garantire al Paese un governo.
Chi non ha condiviso queste scelte non si è sentito semplicemente, una minoranza: è stato trattato e raccontato nel Paese e nel Partito come se fosse un’opposizione. La mozione per la candidatura di Andrea Orlando nasce, quindi, sulla base di voler costruire una risposta diversa: nel Partito, nelle sue scelte politiche di fondo e nelle Istituzioni. Vogliamo un Partito Democratico capace di interpretare adeguatamente un disagio diffuso, farsene carico e dare il senso di una direzione di marcia nuova.
Vogliamo un Partito comunità, maggiormente aperto e inclusivo delle diverse istanze, plurale e capace di federare quanto si muove nell’orizzonte del centrosinistra.
Ed è per questo che noi partiamo da un punto nodale: il lavoro. Perché è dal lavoro che trae dignità e autonomia la persona. Riconoscere i saperi e conoscere meglio il capitalismo, che in questi anni ha distrutto mercati e non ha conosciuto argini e regimi, producendo disuguaglianze intollerabili. Vogliamo un Partito che sia capace di rielaborare una nuova Welfare Community, ridando piena dignità alla persona con l’obiettivo di una società più giusta e meno conflittuale. Questo è il messaggio diverso, anche nel modo di fare politica e di costruire i contenuti di questo confronto congressuale, che vogliamo proporre e rilanciare sostenendo la candidatura di Andrea Orlando.

Marco Filippi

Marco Filippi

Senatore

Eletto in Toscana, è membro della 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni), della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince e della Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione.

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